giovedì 6 aprile 2017

TSO - Un'esperienza in reparto psichiatria - di Magda Guia Cervesato








 “L’inganno maggiore di questo sistema sta nel credere che un TSO duri in fondo solo sette giorni, o quattordici nel caso peggiore; e nel pensare che, sì, in effetti è un sequestro di persona legalizzato, ma in fondo, che cosa sono pochi giorni in confronto ai decenni in cui la gente veniva rinchiusa in manicomio prima della 180? La verità, mia cara, è che il Trattamento Sanitario Obbligatorio implica una coatta presa in carico della persona da parte dei Servizi di salute mentale del territorio che può durare per decenni. Una volta entrato in questo meccanismo infernale, una volta bollato con l’infamia della malattia mentale, il paziente vi rimane invischiato a vita, costretto a continue visite psichiatriche e soprattutto, a trattamenti con farmaci che lo rendono un manicomio ambulante”. Queste parole, che la Signora Saggia scambia con l’autrice, denunciano con chiarezza le implicazioni sociali del giudizio psichiatrico nell’Italia di oggi. E invitano tutti noi a riflettere, mentre percorriamo con l’autrice gli ambienti del reparto psichiatrico di un qualunque ospedale di provincia.  
 


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