martedì 24 maggio 2016

Jules Malleus - Contributo alla Campagna per il divieto assoluto del TSO

Contributo alla Campagna per il sostenere l’abolizione totale del trattamento sanitario obbligatorio e dei ricoveri ospedalieri senza il consenso, in applicazione del CRPD dell'ONU

di Jules Malleus
 








postato il 18 marzo 2016

Ringrazio il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Ringrazio gli Utenti e i Sopravvissuti alla Psichiatria.
Avete saputo esprimervi, avete saputo ascoltarli.
Grazie a voi sono state gettate le basi per far rispettare i diritti umani, là dove vengono violati.
Grazie dal profondo del cuore a ciascuno di voi.

Mi chiamo Jules Malleus.

Con questo nome scrivo articoli e racconti che spesso hanno a che fare con la psichiatria.
Non pretendo di essere un esperto di qualcosa, ma vorrei spiegarvi perché partecipo alla Campagna per sostenere l’abolizione totale del trattamento sanitario e dei ricoveri ospedalieri senza consenso, in applicazione del CRPD dell’ONU.

Vorrei parlarvi di una macchina. Una macchina con ingranaggi e pistoni. Una macchina inventata dagli uomini. Ce l’ho, con questa macchina. Posso anche dire che la odio. Accuso questa macchina perché ha distrutto, poco per volta, mia madre, mio padre e alcuni miei amici. E’ la macchina dei trattamenti psicofarmacologici imposti alle persone.


Conoscete questa macchina: E’ la macchina del film Metropolis di Fritz Lang, uscito nel 1927. L’eroe del film indietreggia inorridito, perché ha capito che la macchina è un Moloch, vale a dire una sorta di culto malefico a cui vengono sacrificati gli esseri umani. In cima alle scala di questa macchina, ci sono degli esseri umani. Le mani legate dietro la schiena. Maltrattati dalle guardie, che sono agli ordini dei due personaggi che hanno un’alta capigliatura. I pazienti psichiatrici senza il loro consenso informato, vengono trattati in modo analogo.



Vengono spinti dentro la bocca della macchina. Sembrano schiavi sotto tutti i punti di vista. Hanno perso tutti i loro diritti: il loro corpo e la loro psiche sono alla mercé della macchina.

I due personaggi all’entrata del forno indossano una maschera di impassibilità: non manifestano alcuna emozione. La loro capigliatura è una pretesa di potere superiore: analogamente, lo sono i medici che designano i prigionieri e decidono del loro destino.


 Quando penso ai trattamenti sanitari obbligatori, penso a questo:





 “Ogni resistenza è inutile. Verrete assimilati”

Il capitano Janeway, nell’episodio 146 della serie Star Trek Voyager, è stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio. Il trattamento servirà ad assimilare la vittima nel gruppo a cui appartiene il signore cattivo.

Ho inserito questa foto perché l'obiettivo del trattamento psichiatrico è quello di rendere la persona meno “anormale”, ovvero a normalizzarla in qualche modo. L’iniezione toglie alla vittima la sua volontà: essa diventa schiava del collettivo.

Cioè la differenza, la diversità, voler essere “fuori norma”, per esempio, è considerato una malattia, che ci si propone di eliminare con la forza.


Il Trattamento Sanitario Obbligatorio è solo l’inizio:



Nel film “Il Signore degli Anelli III” di Peter Jackson, 2003, l’eroe Frodo riceve un’iniezione coercitiva dal ragno gigante Shelob, che ha come effetto di farlo sbavare e di fargli perdere i suoi strumenti. Il ragno ha quindi avvolto la sua vittima con secrezioni viscide per lasciare ammorbidire la sua carne nella sua caverna per un po’ di tempo.
Vale a dire che il veleno serve per paralizzare la vittima. I trattamenti detti anti-psicotici agiscono nella stessa maniera e riducono la capacità di difesa del paziente. Diventa allora più facile frantumare la personalità, al fine di acconsentire a ciò che si vuole.
Ho imparato la programmazione informatica, per cercare di guadagnarmi la vita e vi propongo un algoritmo. Il seguente algoritmo non esiste nei testi, non viene nemmeno insegnato. È più una sorta di battuta per comprendere l’assurdità di un sistema.



Questa è la mia analisi di ciò che accade, quando un’istituzione e le sue rotelle iniziano a girare, senza dimostrare nulla di concreto. La parola chiave è non-compliance. La non-compliance rispetto al trattamento significa anche che negate il disturbo, quindi vi si classifica come caso psicotico.

Ho mostrato questo algoritmo ai sopravvissuti: alcuni hanno confermato. Hanno spiegato che sono stati costretti a giocare la commedia dei malati e della guarigione, per riuscire a uscire fuori dall’inferno del drogaggio abbruttente che viene loro imposto.



Quando un’indicazione non è supportata da prove biologiche, quando la presunta malattia non è stata caratterizzata da patologi, allora mi sembra legittimo qualificare il trattamento come sperimentale.
Ritengo inoltre che la meccanica dell’aumento delle dosi che ho descritto in questo algoritmo, non è altro che una macchina di tortura.
Le vittime del trattamento sanitario obbligatorio sono state diffamate. Non ne abbiamo più fiducia. Fanno paura. Le persone hanno perso la fiducia in se stesse. Alcuni hanno malattie iatrogene. Molti sono traumatizzati da questa esperienza. Vivono nella paura di un nuovo trattamento sanitario obbligatorio, sono sotto minaccia di “ricaduta”. Molti rimangono impantanati nelle dipendenze autodistruttive degli psicofarmaci. Il risultato è la perdita del loro potenziale, l’impedimento di realizzarsi, il fallimento, la disperazione, il senso di colpa, la disoccupazione, la precarietà, e questo spesso porta a fuggire nella dipendenza e nel suicidio.

La testimonianza di Agnès:

“Sono stata ricoverata per 10 volte e ho subito dei trattamenti degradanti e delle umiliazioni. Là ci trattano come animali. Ci legano, ci mettono in isolamento, ecc ... Non è perché siamo in crisi e quindi presumibilmente pericolosi, che ci trattano così. No, l’obiettivo è quello di danneggiarci per farci ingurgitare medicinali e darci una lezione, affinché non smettiamo di prenderli. E questo viene accettato da tutta la società come una cosa normale”.

Ed ecco…






il Moloch è sazio. Il Moloch vi ringrazia.
E questo continuerà a meno che ...


tutti noi esigiamo che le leggi del nostro paese sulla salute mentale non consentano più, ma al contrario, aboliscano il trattamento sanitario obbligatorio.

Riferimenti :

La convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (CDPH)
http://www.un.org/french/disabilities/default.asp?id=1413

L’Osservazione Generale n° 1 dell’art. 12 
http://www.ohchr.org/EN/HRBodies/CRPD/Pages/GC.aspx

Statistiques judiciaires sur les hospitalisations psychiatriques sans consentement en 2014 en France 
http://psychiatrie.crpa.asso.fr/2015-07-28-cm-Statistiques-judiciaires-sur-les-hospitalisations-psychiatriques-sans-consentement-en-2014?lang=fr

Le dossier de presse et les photos du rapport 2015 de la Contrôleure générale des lieux de privation de liberté en France 
http://www.cglpl.fr/2016/publication-du-rapport-dactivite-2015/

Les UMD, “Unités pour Malades Difficiles”, un témoignage http://psychiatrie.crpa.asso.fr/IMG/pdf/2016-02-16-temoignage-sdre-epsm-rhone-alpes_2.pdf

Dimitri, 19 anni di maltrattamenti di una persona adulta disabile istituzionalizzata: legato, drogato, inviato all’ UMD https://www.facebook.com/Soutien-%C3%A0-Dimitri-Fargette-1665872200308023/

Thomas Szasz, 1997: “Insanity: the idea and its consequences.”



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