martedì 4 agosto 2020

Giorgio Antonucci - La nave del paradiso




Sentivo di trovarmi davanti a persone cui era stato tolto con la forza, il diritto di essere uomini.

E anche ora continua a succedere.

Allora raccoglievo quelle voci insicure, voci che sanno di non essere accolte.

E SENTIVO LE RIPETIZIONI NON COME UN FATTO MUSICALE MA COME UN TENTATIVO RINNOVATO DI RAGGIUNGERE GLI ALTRI”.

Giorgio Antonucci, La nave del paradiso, p. 15


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