lunedì 10 giugno 2019

L’appello delle associazioni per la salute mentale alla Regione: “no all’uso del taser sui malati psichiatrici”


FIRENZE. Un grido d’allarme arriva dal Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale: è rivolto al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, all’Assessore alla Salute Stefania Saccardi, al presidente della 3° Commissione Consiglio Regione Toscana Stefano Scaramelli e al direttore della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale della Regione Toscana Rinaldo Tomassini. Chiede che non venga utilizzato il Taser, la pistola elettrica che è in dotazione sperimentale alle forze dell’ordine in alcune città, coi malati psichiatrici.

L’appello arriva dopo il recente episodio uscito sulle cronache toscane che riporta la notizia di un 42enne con problemi psichiatrici che sarebbe stato bloccato dai carabinieri con il taser all’interno del reparto psichiatrico nell’ospedale fiorentino di Ponte a Niccheri, nel Comune di Bagno a Ripoli, utilizzando il taser. Nella lettera, firmata dalla presidente della Fasm di Lucca e del Coordinamento Toscano delle Associazioni per la Salute Mentale Gemma Del Carlo, si chiede di “non utilizzare il Taser in particolare nei reparti di cura psichiatrici”. “Da alcuni mesi -si legge dell’appello- il governo ha autorizzato in dodici città italiane la sperimentazione dell’uso di questa arma. Studi epidemiologici evidenziano 1005 casi di morte legati all’uso del Taser, di cui 257 vengono ricondotti all’uso su persone con disturbi mentali e malattie psichiatriche. Pur non avendo informazioni dettagliate per entrare nel merito di quanto accaduto nei giorni scorsi in un SPDC di Firenze, il coordinamento ritiene importante sottolineare la necessità che i servizi di salute mentale adottino procedure operative adatte ad affrontare le situazioni di crisi dei pazienti in fase acuta senza ricorrere a metodi violenti. Inoltre nel caso di intervento delle forze dell’ordine, riteniamo indispensabile che esse siano adeguatamente formate per affrontare situazioni di emergenza senza dover ricorrere all’uso di strumenti così impattanti sulla salute del paziente“.
Sul tema interviene anche, interpellato da Volontariato Oggi, il Coordinatore Nazionale Forum Salute Mentale Vito D’Anza. “In Toscana il Taser è stato usato tre volte, una su un senza fisso dimora e due su pazienti psichiatrici. Stiamo parlando di soggetti vulnerabili che spesso soffrono di diverse patologie fra le quali problemi cardiaci. Una scarica elettrica addosso a queste persone può avere un forte impatto e portare anche alla morte. Mi chiedo se veramente le persone che hanno sofferenze psichiche abbiano bisogno di essere trattate col Taser o se due operatori delle forze dell’ordine non possano essere in grado di immobilizzarlo con altri metodi non pericolosi. Il problema riguarda quindi anche le strutture sanitarie e non si può utilizzarlo né dentro né fuori perché pare più una forma i castigo che un aiuto alla persona. Ci vorrebbe massima attenzione e il governo dovrebbe vietarne l’uso almeno per quello che riguarda i le persone con malattie psichiche. Viviamo in un Paese che si è battuto tanto per eliminare l’elettroschock: dopo molti anni da quando è stato eliminato spuntano questi mezzi elettrici?”.

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