Stultifera Navis di Hieronimus Bosch |
Dalle associazioni ‘Diritti alla Follia’ e ‘Radicali Cagliari – Marco Sappia’ riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera su Agostino Pipia, il geometra 45enne di Quartucciu morto a Cagliari lo scorso 23 dicembre, mentre era ricoverato nel reparto di Psichiatria all’ospedale Santissima Trinità. La lettera, fanno sapere i segretari delle due associazioni, Michele Capano e Carlo Loi, verrà spedita al Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Apprendiamo, con grande sconforto, della morte a Cagliari di Agostino Pipia,
in degenza da tredici giorni presso il reparto di psichiatria
dell’ospedale Santissima Trinità, ricovero non legato comunque «a
episodi di violenza contro le persone», come sottolinea l’avvocato Luigi Trudu, legale incaricato dai familiari, in quanto sull’episodio è in corso una indagine preliminare a cura del pubblico ministero Enrico Lussu.
Nel pieno rispetto del ruolo e dell’operato della magistratura che
farà luce su eventuali profili penali che dovessero emergere dalla
vicenda, le associazioni ‘Diritti alla Follia‘ e ‘Radicali Cagliari – Marco Sappia’,
evidenziano come la lunga lista di morti avvenute in regime di
Trattamento sanitario obbligatorio (Tso) impongano, con assoluta
urgenza, una riforma radicale di tale istituto.
Con particolare riguardo all’istituto del Tso, il Garante nazionale
dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale,
nella relazione presentata al Parlamento per l’anno 2018, evidenzia come
già nella definizione il Tso designi una forma di privazione della
libertà personale. Nella relazione si rilevano le criticità e le lacune
e, soprattutto, si auspica la riserva al Garante medesimo di un ambito
di competenza nel rispetto delle prerogative delle funzioni proprie del
medico. Ragion per cui denunciamo con forza che ad oggi in Sardegna non è stata istituita la figura del Garante
regionale delle persone private della libertà personale, nonostante il
fatto che l’iter di designazione dell’incarico sia in essere da mesi e
con parecchi anni di ritardo rispetto all’approvazione della legge
regionali e che la stessa, la numero 7/2011, è superata, in quanto non
contempla nelle tutele i soggetti sottoposti a Tso.
Segnaliamo che gli auspici contenuti nella relazione sopra citata,
finalizzati a superare alcune criticità emerse nella concreta
applicazione dell’istituto del Tso, sono stati ripetutamente fatti
propri dalle nostre Associazioni che da anni svolgono attività di
informazione e sensibilizzazione nel merito e sono stati trasfusi in una
proposta di riforma di tale istituto che si intende presentare
all’attenzione del Parlamento e che in sintesi prospetta l’introduzione
delle seguenti modifiche normative:
1. ogni rinnovo del Trattamento sanitario obbligatorio deve essere comunicato immediatamente al ‘Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale’;
2. il Garante medesimo inserirà, nella relazione annuale:
a) un’anagrafe dei Servizi psichiatrici di diagnosi e cura (Spdc) che hanno ospitato ricoverati in TSO;
b) il rilievo statistico del numero di persone sottoposte a Trattamento sanitario obbligatorio nel corso dell’anno precedente per Spdc;
c) l’indicazione del numero medio dei giorni di ricovero coatto per Spdc;
d) l’aggregazione provinciale e regionale dei dati.
Ed infine ricordando il principio di diritto enunciato dalla Suprema
Corte nel caso Mastrogiovanni, secondo cui: “La contenzione meccanica
non è atto terapeutico e, se non scriminata dallo stato di necessità, da
valutarsi in base a criteri rigorosi, comporta per i sanitari
responsabilità per sequestro di persona”, affermiamo la necessità e
l’urgenza che venga esplicitato il divieto della “contenzione
meccanica”.
Come Associazioni ‘Diritti alla Follia’ e ‘Radicali Cagliari – Marco Sappia’ continueremo la nostra opera di monitoraggio dei casi come quello per cui si interviene, nonché la nostra azione di sensibilizzazione istituzionale finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di riforma delle norme che disciplinano la materia.
La presente lettera aperta verrà inviata al Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
La presente lettera aperta verrà inviata al Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Michele Capano
Carlo Loi
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