domenica 9 ottobre 2016

Caso Mastrogiovanni, ancora un rinvio



di Giuseppe Galzerano


Processo d'appello. Per l'essenza del giudice l'udienza a carico dei medici e infermieri ritenuti responsabili della morte del maestro, slitta al 15 novembre

Sentenza rinviata. La Giustizia si farà ancora attendere.
La Corte d’Appello del Tribunale di Salerno, presieduta da Michelangelo Russo, che avrebbe dovuto finalmente pronunziare la sentenza a carico dei sei medici e dei dodici infermieri imputati per l’atroce morte del maestro anarchico Francesco Mastrogiovanni, ha rinviato la sentenza a martedì 15 novembre. Motivo: il giudice Enrico Ferrara era assente perché impegnato in Corte d’Assise.


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Mastrogiovanni, il maestro elementare «più alto del mondo» – ripreso da un agghiacciante e inoppugnabile video – morì la notte del 4 agosto 2009 nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania (Sa), dove era stato ricoverato contenuto e immobilizzato senza motivo ai quattro arti ininterrottamente per ottantotto ore, abbandonato, senza cibo e senza acqua, in seguito a un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso), illegittimo e illegale del 31 luglio, ordinato dal sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.
Due anni fa, quando il 7 novembre 2014 inizia il processo d’appello, il presidente Russo lo calendarizza, fissando le udienze fino al 18 settembre e dichiara che lo terminerà per dicembre 2015. Non è andata così: un buon numero di udienze sono state rinviate per vari motivi, in sette mesi se ne sono avute appena due.
Lo scorso 1 luglio il presidente fissa la sentenza al 7 ottobre e dichiara di dedicare l’intera udienza solo ed esclusivamente agli imputati per la morte di Mastrogiovanni e di concluderla con la sentenza.
La prossima udienza sarà aperta dalla replica del procuratore generale, Maddalena Russo, subentrata al procuratore generale Elio Fioretti, che nel corso del processo è stato trasferito e nell’arringa del 10 aprile 2015 aveva chiesto condanne dure per i medici, già condannati in primo grado dal Tribunale di Vallo della Lucania e la condanna degli infermieri, che erano stati assolti in primo grado.
L’agghiacciante e inoppugnabile video (disponibile su internet) prova e testimonia l’abbandono in cui Mastrogiovanni è stato lasciato, colpevolmente tenuto legato – senza motivo – mani e piedi, durante i quattro giorni di degenza e lasciato addirittura legato da morto per altre sei ore. Ai familiari fu impedito di visitarlo. Per la particolare «cura» riservatagli, i medici e gli infermieri sono accusati di sequestro, falso in atto pubblico e morte in conseguenza di altro reato.

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