giovedì 29 settembre 2016

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CRPD): Libertà civili, Uguaglianza e Rispetto dei Dritti Umani di Fiona Walsh

Disegno di Francescio Marini
Articolo originale in inglese sul sito per la Campagna per il Divieto Assoluto del TSO

Proprio ora, nella città di Dublino e in Irlanda, viene celebrato il 100° anniversario della Rivolta di Pasqua (Easter Rebellion) del 1916. La Rivolta era stata organizzata da un piccolo numero di repubblicani irlandesi, in occasione della Pasqua del 1916, con l’obiettivo di porre fine al dominio britannico in Irlanda, e fondare una Repubblica Irlandese indipendente. Uno dei principi della Proclamazione garantisce:

“libertà religiosa e civile, diritti equi e pari opportunità di tutti i suoi cittadini”

Tuttavia al giorno d’oggi, nell’Irlanda del 2016,  per le perone che presentano stress emotivo, non vi è ancora alcuna garanzia che le loro libertà civili saranno rispettate, e la realtà della parità dei diritti e delle opportunità per quelli che vengono percepiti come affetti da “disturbi mentali”, non sono ancora visibili all’orizzonte. Le diagnosi sono basate su un’interpretazione personale di “sintomi” da parte degli psichiatri irlandesi e da altri professionisti, che di solito vedono gli individui in termini di deficit percepiti, disturbi cerebrali e difetti genetici ereditari.

Ci sono alcuni professionisti più illuminati che pensano in termini di “supporto” e sostengono i processi decisionali delle persone in difficoltà, contrariamente a coloro che invece hanno un atteggiamento caritatevole e pensano, benintenzionati, in termini di “controllo” “rischio” e sostituzione al processo decisionale. Molti sopravvissuti agli abusi psichiatrici temono l’approccio del paternalismo del “miglior interesse”, che in genere è stato utilizzato per privarli dei loro diritti umani fondamentali e per definire ciò che ha contribuito al loro problema e ciò che potrebbe aiutarli a venirne a capo.
In Irlanda le persone si presentano generalmente su base volontaria tramite il loro medico di base, l’ambulatorio di prima assistenza, il pronto soccorso del loro ospedale pubblico locale o uno dei servizi privati. Non sono a conoscenza nemmeno di un’unica unità psichiatrica che non faccia uso di pratiche coercitive di qualche tipo. La maggior parte di quelli che si presentano per la prima volta come volontari, non sono consapevoli del fatto che entrando nella struttura possono essere detenuti e subire un trattamento coercitivo, anche se vi è il secondo parere di un altro psichiatra, che comunque convalida in genere il primo parere. Se non si accettano la diagnosi e il trattamento, si può essere sottoposti a detenzione e somministrazione coercitiva di psicofarmaci, all’isolamento, alla contenzione, all’elettroshock ecc. Secondo il diritto internazionale dei diritti umani questo può essere considerato Tortura. Di solito per prima cosa vi privano degli abiti personali, dell’accesso all’aria fresca, dell’accesso alle telefonate, ai visitatori e anche ai vostri figli, fino a che non risulta evidente che collaborate.
Le madri possono, come è successo a me, ricevere minacce come “sappia che abbiamo la possibilità di contattare i servizi di protezione dell'infanzia”. Dobbiamo esigere un vero consenso informato per qualsiasi “Trattamento” e i gravi effetti collaterali degli psicofarmaci, perché in genere le informazioni, in entrambi i casi, non vengono fornite automaticamente, di modo che l’individuo possa prendere, o essere supportato a prendere, una decisione informata. Coloro che sanno come il sistema funziona e che sono in disaccordo con il modello medico, sono pervasi dalla paura che blocca sempre più gli individui in difficoltà, dal raggiungere l’ottenimento di un sostegno di cui hanno disperatamente bisogno durante una data crisi. I resoconti degli individui, che prendono in mano la propria vita piuttosto che sottometterla alla coercizione, in Irlanda purtroppo non sono rari e sempre più frequenti. Tra i membri della nostra Comunità di Viaggiatori si riscontra un’incidenza di suicidio sette volte superiore rispetto al resto della popolazione e la paura spesso impedisce ai Viaggiatori di cercare un supporto professionale.
Il 21 ottobre 2015 i ministri Frances Fitzgerald e Aodhan O Riordain hanno pubblicato un “Piano d’Azione per la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità”. In questo Piano d’Azione vengono introdotte le categorie giuridiche sulla capacità legale. Conseguentemente il 30/12/2015 il nostro Presidente Michael D Higgins ha firmato il progetto di legge del 2013 sulla Capacità Decisionale Assistita. Invece di rispettare i principi del CRPD, i nostri Dipartimenti di Giustizia e Salute e il Governo, hanno stranamente basato la legislazione sulla “Capacità Mentale” che prevede un “Test sulla capacità funzionale”. Il prof Brendan Kelly, un eminente psichiatra irlandese, ha avuto grande influenza e utilizza il CRPD persino per difendere la somministrazione di elettroshock contro l’espressa volontà della persona (nemmeno la famiglia e i propri cari hanno diritti, rispetto a coloro che si trovano nella condizione di trattamento sanitario obbligatorio). Il ministro Kathleen Lynch ha rifiutato di ascoltare la voce della Civil Society Capacity Coalition, presieduta da Eilionoir Flynn, Vice Direttore del Centre for Law & Disability Policy dell’Università Nazionale Irlandese Galway, e ha sostanzialmente privato i cittadini irlandesi del diritto della capacità legale in ottemperanza della legge. Inoltre la legislazione nega il diritto di presentare una Dichiarazione Anticipata di Trattamento [Testamento biologico] giuridicamente vincolante, nel contesto della salute emotiva, anche per quanto riguarda la TEC [elettroshock].
Anche se la parola “involontario” è stata recentemente rimossa dalla nostra Legge sulla Salute Mentale del 2001, la parola “incapace” invece rimane, permettendo sostanzialmente l’obbligatorietà della detenzione e dell’ininterrotta somministrazione di psicofarmaci. Come sopravvissuta alla psichiatria (sotto molti aspetti la mia esperienza è relativamente mite) ero seduta nella Galleria Pubblica del nostro Palazzo del Governo (Camera Alta e Bassa), rattristata per il rifiuto del nostro Ministro e del nostro Governo di sostenere i principi contenuti nella Convenzione ONU, e il rispetto dei Diritti Umani, nonostante siano stati richiesti da brillanti sostenitori dei Diritti Umani, tra cui Jillian van Turnhout e Katherine Zappone nella nostra Camera Bassa, e Padraig Mac Lochlainn, insieme ad altri rappresentanti eletti, nella nostra Camera Alta. In un recente Forum Sui Diritti Umani delle ONG nel Castello di Dublino, “Il Consiglio delle Nazioni Unite, dieci anni dopo” (dove il Relatore delle Nazioni Unite, Signora Catalina Devandas Aguilar, è stata invitata a parlare e vi ha partecipato). Layla de Cogan Chin, Dipartimento di Giustizia ha lasciato nei partecipanti alcun dubbio sulla linea del Dipartimento, e cioè che il Governo Irlandese sceglierà quali diritti dovranno essere rispettati e che il CRPD verrà ratificato con riserve e dichiarazioni.
Sempre più sopravvissuti irlandesi cercano nelle Nazioni Unite e nell’arena per i Diritti Umani Internazionali, l’opportunità per poter esporre l’incapacità e l’indifferenza del Governo Irlandese e della Professione Psichiatrica di, rispettivamente, legiferare e inaugurare la riforma, di modo che coloro che cercano supporto possano farlo senza la paura e il terrore della coercizione. Ad alcuni viene strappata via la dignità umana strato dopo strato; inoltre devono riprendersi dalla Diagnosi e dal “Trattamento”, in aggiunta a ciò che li ha portati, in prima istanza, in contatto con i servizi. Nel mio caso il fatto di essermi presentata a titolo volontario e l’aver accettato di prendere tutti gli psicofarmaci prescritti, ha determinato, nel 2011, il tentativo da parte della Psichiatra curante, di tentare un ricovero sulla base di un secondo parere, quindi sulla base di una scelta sua, non mia. Il mio apparente “crimine” è stato il fatto di non essere stata d’accordo con la diagnosi e che lo psicofarmaco avrebbe avuto un beneficio terapeutico. Un mio caro amico, difensore dei diritti umani e membro di Recovery Experts by Experience (REE), a 77 anni di età deve quotidianamente convivere con la paura di dover subire una TEC [elettroshock] obbligatoria, pur avendo fatto una procura e una Dichiarazione Anticipata di Trattamento (testamento biologico).
Perché tutti gli psichiatri dovrebbe avere il potere di ignorare del tutto il suo espresso desiderio e, non rispettare il diritto alla Capacità Legale se dovesse in futuro avere qualche difficoltà? Perché ogni essere umano deve vivere con la paura quotidiana di essere costretto a sottoporsi di nuovo a una TEC [elettroshock]? In qualità di membro della Recovery Experts by Experience (REE), nel 2014 ho presentato una relazione al ICCPR [Convenzione internazionale sui diritti civili e politici] delle Nazioni Unite. Anche la Tallaght Trialogue advocacy ha presentato due relazioni all’ICESCR [Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali] delle Nazioni Unite, oltre ad aver contribuito alla relazione parallela congiunta della Società Civile, coordinata da Noeline Blackwell a nome della FLAC. Come membro di Tallaght Trialogue advocacy, nel mese di giugno 2015 l’ho presentata, di persona, al Comitato ICESCR delle Nazioni Unite a Ginevra (vedi note a piè di pagina).
La CRPD - Convenzione ONU sul Diritto delle Persone con Disabilità, specifica che tutti gli esseri umani hanno il diritto di essere trattati in modo equo (articolo 5) e che la loro volontà e le loro preferenze vengano rispettate, che deve essere garantita la loro piena capacità legale (articolo 12) e soprattutto che la loro dignità umana deve essere rispettata. La mia speranza è che le norme della Convenzione che vietano la detenzione coercitiva (articolo 14) e il trattamento sanitario obbligatorio, spinga i rappresentanti irlandesi eletti a cercare risorse, fondi e metodi alternativi alla coercizione, come l’Open Dialogue (Dialogo Aperto), Hearing Voices Approach -Approccio Sentire le Voci (http://hearingvoicesnetworkireland.ie/), Crisis Houses (Case per le Crisi), Peer Support & Advocacy (Supporto e Difesa tra Pari). I Sopravvissuti alla Psichiatria meritano che le loro voci vengano ascoltate e che non vengano fatta tacere, come invece succede in Irlanda, dove l’impegno della spunta della casella e sempre ancora “Gli esperti parlano con gli esperti”, senza la voce di chi ha vissuto l’esperienza, è ancora tipico.
Ringrazio Tina Minkowitz e i compagni sostenitori di CHRUSP [Center for the Human Rights of Users and Survivors of Psychiatry) , http://www.chrusp.org/ Eilionoir Flynn e i colleghi passati e presenti, il Centre for Law & Disability Policy dell’Università Nazionale Irlandese Galway, Fiona Morrissey, Avvocato e ricercatrice, e a tutti coloro che hanno contribuito alla CRPD e che lottano perché gli standard sanciti vengano rispettati. E’ ora che il nuovo Governo Irlandese, che ha abbracciato i principi delle Libertà Civili e dell’Uguaglianza della Proclamazione del 1916, ratifichi il CRPD (firmata il 30 Marzo, 2007) e il Protocollo Opzionale, senza dichiarazioni e riserve. Perché non cogliere l’opportunità, senza ulteriore ritardo, perché vengano rispettate la Capacità Legale (articolo 12) e la volontà e le preferenze degli individui, e perché tutti i cittadini vengano trattati in modo equo, a prescindere dalla disabilità fisica, dalla disabilità psico-sociale o da una disabilità percepita? Una Democrazia che fa tacere la voce della Società Civile non è quella a cui i firmatari della Proclamazione del 1916 aspiravano, non è nemmeno opportuna, nel 2016,  per gli abusi dei sopravvissuti psichiatrici, del passato e del presente. E’ ora, per i legislatori irlandesi, di essere sfidati da parte degli incaricati a livello nazionale, a rispettare i Diritti Umani, prendere la situazione in mano e rispettare e ratificare il CRPD e il Protocollo Opzionale. Di conseguenza sostengo senza riserve la Campagna per il Supporto del Divieto Assoluto del Trattamento (e Ricovero) Sanitario Obbligatorio nel CDPD.

Firmato: Fiona Walsh, Difensore dei Diritti Umani & Sopravvissuta agli Abusi della Psichiatria Irlandese

Datato: 28 Marzo 2016

Membro di:
1.    Recovery Experts by Experience (REE)
2.    Tallaght Trialogue Advocacy (on facebook & twitter @TallaTrialogue)

Speaking notes ICESCR Review Ireland June 2015 , Fiona Walsh, Tallaght Trialogue Advocacy (pages 19/20 FLAC newsletter)

 Irish Examiner Newspaper Article 20/01/2016

Dr. Fiona Morrissey, Lawyer & Mental Health Researcher: Article in Irish Examiner dated 21/11/2015 and link to her research regarding Advance Directives

Article in Irish Independent 15/11/2015

Eilionoir Flynn CDLP NUI Galway – Blog Posts on www.humanrights.ie

Prof Brendan Kelly, Psychiatrist, letter to editor 22/11/2015

Roadmap to ratification of CRPD issued by Irish Dept of Justice


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