sabato 28 gennaio 2012

COME SI FABBRICA UN MATTO di Umberto Sceresini

Nell'esercizio delle mie funzioni di tecnico comunale, stilavo un rapporto su irregolarità edilizie a seguito del quale il Sindaco veniva condannato a 8 mesi di reclusione. Iniziavano ritorsioni nei miei confronti.

Nel frattempo il Sindaco, nonostante fosse stato condannato, non veniva sospeso dalla carica ma anzi veniva rieletto (contrariamente a quanto previsto dalla Legge), e continuavano le ritorsioni (asportato il telefono dall'ufficio, ed altre azioni per mettermi sempre più in difficoltà).

Un secondo Sindaco chiedeva il mio aiuto “per metterlo nel culo a chi mi rompe i coglioni” e mi denunciava per avergli offeso l’onore e il decoro (!) per aver citato ciò in una relazione allo stesso indirizzata.

Venivo assolto dal Pretore di Sondrio che accertava che il Sindaco “aveva posto in atto condotte punitive quale rappresaglia a mancate connivenze su pratiche di edilizia privata di dubbia legittimità”, e che ero stato “emarginato, nell'ambito dell’ufficio, per gravi contrasti con il Sindaco precedente e per le forti divergenze con l’attuale” nonché “frustrato, sottratto all'esercizio reale delle proprie funzioni, esasperato, umiliato ed oggetto d’un grave sopruso”, vittima di “fatto ingiusto altrui” (quindi, perseguitato).

Il primo Sindaco veniva poi rieletto per l’ennesima volta e metteva in atto “mobbing” pesante nei miei confronti che culminava nel licenziamento per essermi recato negli Uffici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sondrio, dopo essere stato convocato, per essere interrogato su un’ipotesi di reato a carico del Sindaco medesimo.

Veniva costituita commissione “super partes” formata da nipote del Sindaco, genero di un assessore comunale, zio della moglie dello stesso, nonché da collega e da superiore di lavoro dello stesso. L’esito del giudizio, scontato, consisteva nella conferma del licenziamento.

Dopo una serie estenuante di angherie, ormai esausto, accettavo il prepensionamento (“rottamato” nel giorno del mio 44° compleanno!).

Un terzo Sindaco, dopo un mio esposto al responsabile del servizio tecnico comunale, anziché avere ruolo neutro, o pacificatore (come accoratamente richiesto), acuiva conflitti familiari, accentuando persecuzione nei miei confronti, ed allertava le strutture psichiatriche, presumibilmente anche per tutelare il responsabile medesimo (poi rivelatosi cocainomane e quindi inaffidabile).

Arrivavano poi alla mia abitazione 4 carabinieri armati oltre la norma (anche con armi lunghe) che dopo aver scardinato la porta della mia camera da letto mi ammanettavano, con le mani dietro la schiena, e mi caricavano su ambulanza. Venivo quindi ricoverato presso il reparto chiuso di psichiatria dell’ospedale di Sondrio, ove venivo trattenuto con la motivazione “deliri di persecuzione”. Venivano somministrati farmaci contro la mia volontà. Si precisa che l’ultima firma necessaria per mantenere la mia presenza presso il reparto di psichiatria, in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio, appartiene ad una nipote del primo Sindaco citato. Non si può certo parlare di complotto, ma trattasi di brutta coincidenza (dubbia imparzialità).

Attualmente mi viene prescritto farmaco “Abilify” che serve tra l’altro quando siano presenti “sospettosità, convinzioni erronee” (come se mi fossi messo in mente tutto).


UMBERTO SCERESINI

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