venerdì 15 aprile 2016

DEVO ESSERE MORTA E ALL’INFERNO di Katherine Tapley-Middleton

DEVO ESSERE MORTA E ALL’INFERNO
 (Contributo alla Campagna per il supporto al divieto assoluto del TSO nella CRPD)

di Katherine Tapley-Middleton[1]
originale in inglese:

A Centracare [2] il mio psichiatra era uno straniero e aveva un accento difficile da capire. Mi ha sempre trattato come una bambina cattiva. Allorché se ne è andato via per un paio di giorni, mi ha prescritto un sovradosaggio di 30 mg di Haldol. Ha detto che era “per tenermi fuori dai guai”. Dovevamo metterci in fila per le pastiglie e non avevo altra scelta che prendere il farmaco, altrimenti lo staff sarebbe diventato spiacevole e mi avrebbero costretto a prenderle.


Non si faceva resistenza al personale ospedaliero, altrimenti si finiva per essere immobilizzati con un ago nel didietro. Ho sentito dire che i prigionieri politici dalla Russia si sono lamentati presso i media occidentali per essere stati torturati con un farmaco orribile. Questo farmaco si chiamava Haldol. Qui gli psichiatri lo chiamano affettuosamente vitamina “H”. Il sovradosaggio di Haldol mi ha provocato una “crisi di oculogiro”, che è ciò che accade quando i globi degli occhi ruotano indietro e si fissano lì.

Wikipedia commenta: “Crisi oculogira (OGC) è il nome di una reazione distonica ad alcuni farmaci o condizioni mediche ed è caratterizzata da una prolungata deviazione involontaria verso l’alto degli occhi. Il termine “oculogiro” si riferisce al movimento bilaterale verso l’alto dello sguardo”.
E’ terribilmente fastidioso e terrificante. Quando questa reazione ha cominciato ad accadermi, sono andato alla postazione dell’infermiera e implorato per la pastiglia contro l’effetto collaterale chiamata Cogentin. Mi ha risposto in modo sgarbato: “Dovrai peggiorare molto, prima che facciamo qualcosa”. Sono andata in una piccola stanza e il mio collo si è arcuato all’indietro e i miei globi oculari si sono bloccati a fissare una lampadina. Ero in uno stato di agonia fisica e mentale, e non potevo credere che la crudeltà di qualcuno potesse arrivare a lasciarmi così. Gli effetti collaterali del farmaco sono andati avanti per giorni e giorni. Mi sembrava un’eternità.

Il telefono pubblico era il mio unico contatto con il mondo esterno, ma la competizione per usarlo era feroce tra noi pazienti. Inoltre, era difficile udire qualcosa, a causa del frastuono del reparto. C’erano gemiti, pianti e grida. Mi ricordo di aver chiamato i miei genitori che erano distanti, pregandoli di tirarmi fuori da Centracare. Però c’era una certificazione che attestava che non potevo andarmene. A mio padre ho detto singhiozzando: “Devo essere morta e andata all’inferno."

[1] L’autrice è di Sackville, Canada
[2] Centracare era la più vecchia istituzione psichiatrica del Canada. In seguito è stata demolita.

Traduzione a cura di Erveda Sansi

1 commento:

  1. A qualche lettore distratto potrebbero sembrare cose d'altri tempi, ma invece è quello che accade regolarmente anche ai giorni nostri nei reparti psichiatrici. Simpatico il nomignolo vitamina H per l'haldol, un veleno altamente neurotossico ancora abbondantemente usato perchè economico. Se poi non interessa fare economia oggi vanno di moda le punture depot da cui è impossibile sfuggire, pregando di non avere effetti avversi perchè non si può semplicemente smettere di assumere il farmaco in quanto viene lentamente assorbito in 15 o 30 giorni.
    Auspico che nel futuro si riesca a mettere al bando questi veleni e bloccare questi criminali attraverso denunce e class actions. Il trattamento sanitario obbligatorio è un crimine!

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