sabato 15 agosto 2015

dal Manifesto: Andrea Soldi «lo hanno fatto un po’ soffocare» - TSO



- Mauro Ravarino, TORINO,14.08.2015
Torino . Spunta l’audio della telefonata tra la centrale del 118 e l’equipaggio dell’ambulanza che ha eseguito il Tso. «Io non volevo ma mi hanno ordinato di caricarlo con le manette e

portarlo a pancia in giù»
Spunta un audio inquietante sugli ultimi momenti di vita di Andrea Soldi. «Lo hanno preso al collo. Aveva le manette ai polsi e io non volevo caricarlo, ma mi hanno ordinato di farlo. E di portarlo a pancia in giù». Questo il messaggio dell’equipaggio dell’ambulanza alla centrale operativa del 118 durante il trasporto in ospedale di Andrea Soldi, il quarantacinquenne torinese malato di schizofrenia morto durante un ricovero forzato. Ieri, intanto, a Torino, sono arrivati gli ispettori inviati dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, per svolgere alcuni accertamenti: l’obiettivo è di esaminare, andando anche al di là del caso Soldi, il funzionamento dei Tso.
La comunicazione tra equipaggio e 118, registrata e trascritta, è stata acquisita dai carabinieri del Nas e consegnata in procura, dove il pm Raffaele Guariniello sta coordinando un’inchiesta per omicidio colposo. Si paventa, tra l’altro, anche l’ipotesi di omissione di soccorso, perché Andrea, in crisi respiratoria, non sarebbe stato rianimato.
«L’intervento – spiegava l’operatore della Croce Rossa – è stato un po’ invasivo. Lo hanno preso per il collo e lo hanno fatto un po’ soffocare». Queste parole sono state pronunciate quando Andrea Soldi era ancora vivo. Gli indagati sono i tre agenti della polizia municipale Enri Botturi, Stefano Delmonaco – il responsabile della presa — e Manuel Vair, membri della pattuglia “Pegaso 6″, e lo psichiatra che ha ordinato il trattamento sanitario obbligatorio, Pier Carlo Della Porta. Da sottolineare, poi, nell’audio il particolare dell’ordine di caricarlo ammanettato, probabilmente disposto dagli agenti.
L’autopsia disposta dalla procura di Torino ha messo in relazione diretta il decesso di Andrea e una presa al collo, o alla parte alta del torace, che probabilmente è stata mantenuta oltre il limite di sicurezza fissato in quindici secondi. Con il paziente «a pancia in giù» e ammanettato in ambulanza non è stata praticata alcuna forma di rianimazione. Dalle analisi non sarebbe emerso segno di asfissia meccanica ma secondo Giovanni Soldi, cugino di Andrea e legale della famiglia, «ci sarebbe un nesso di causa effetto tra la manovra eseguita da chi è intervenuto e la crisi respiratoria. Resta da capire quanto tale manovra abbia influito nella catena degli eventi che hanno portato al decesso e perché non sia stato prestato nessun tipo di soccorso a una persona in evidente stato di difficoltà». E quanto, inoltre, abbia inciso il fatto che Soldi fosse ammanettato dietro la schiena.
I risultati dell’autopsia sono stati aspramente contestati da Roberto Testi, il consulente medico dello psichiatra Della Porta: «La causa del decesso non può essere quella. In nessun caso. Se strangoli qualcuno, la morte è immediata. Altro che venti o trenta minuti».
Andrea Soldi, il gigante buono, spesso se ne stava seduto su una panchina di piazza Umbria da dove è stato portato via forzatamente e con violenza. Non voleva quel Tso. Ora, sono molti gli aspetti che interessano il pm Guariniello. Una delle domande che si pone il magistrato è se i vigili urbani (del nucleo Servizi mirati) sono addestrati adeguatamente. Ma anche le procedure adottate a Torino per i Tso (nei casi urgenti il medico può firmare senza attendere l’apposita ordinanza del Comune) destano qualche perplessità, tanto è vero che verranno acquisite le carte relative a una serie di analoghi interventi.
Nel pomeriggio di ieri si è conclusa la visita degli ispettori inviati dal ministro della Salute. Gli ispettori hanno ascoltato rappresentanti dell’Asl To2, della polizia municipale e del 118. Inoltre, sono stati ascoltati anche il padre e la sorella della vittima dai quali gli ispettori hanno voluto conoscere la sua storia clinica. Scopo dell’ispezione è stato di valutare se nel meccanismo di funzionamento del servizio ci sono procedure che possono essere migliorate. Ora sarà redatta una relazione che verrà consegnata alla ministra Lorenzin.

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