lunedì 6 gennaio 2014

Julia Bonk, sparisce una giovane esponente della sinistra tedesca


Julia Bonk, sparisce una giovane esponente della sinistra tedesca

T.S.O. per i politici scomodi?

Julia Bonk in Italia è poco conosciuta. Su di lei si trovano solo poche notizie, sulle testate italiane in rete, dal seguente tenore: “I politici più sexy del mondo”, “Le politiche più gnocche”, “Donne politiche più belle” e “Le foto dei politici più sensuali” ecc. Fuori dal coro solo un paio di contributi: “Julia Bonk, la più giovane politica tedesca eletta al Parlamento dello Stato di Sassonia, Germania” del sito di amma-italia e un articolo sul Corriere della Sera datato 30.08.2005 dal titolo:  “E «Julia la rossa» va al soccorso della sinistra in calo” nell’articolo si legge:
“La più giovane deputata della storia tedesca a sedere in un Parlamento regionale si chiama Julia Bonk, ormai «Julia la rossa» [… ] Alla prima seduta parlamentare del 2004 indossava una t-shirt con la scritta «Schöner leben ohne Nazis», «Si vive meglio senza nazisti»: lo ha fatto in Sassonia, dove l’estrema destra si era appena aggiudicata il 9,4% dei voti e 12 seggi nel Landtag”.
Il 4 settembre 2013 a Julia Bonk è stato fatto un T.S.O. (Trattamento Sanitario Obbligatorio) e pare sia stata ricoverata in una clinica psichiatrica di Bonn. A partire da quella data non ci sono sue dichiarazioni pubbliche e il 14 novembre scorso le è stata tolta l’immunità parlamentare. I suoi elettori, si apprende da vari siti, blog, pagine face book e twitter, si accontenterebbero anche solo di una comunicazione con la quale lei personalmente annunci ad esempio la necessità di un periodo di pausa. In Germania già i casi Gustl Mollath, rinchiuso in psichiatria contro la sua volontà per un periodo di sei anni e Dennis Stephan, impegnato nell’associazione nazionale Pro Asyl (www.proasyl.de - il cui scopo è quello di promuovere una politica a favore dei rifugiati e degli stranieri in genere), esponente del partito Die Linke, (La Sinistra), avevano suscitato scalpore e un’allerta dei media più attenti. Sul quotidiano della sinistra giovanile www.jungewelt.de si legge come Dennis Stephan sia stato rinchiuso in un reparto psichiatrico giudiziario (Forensik) per più di tre mesi (è stato rilasciato a novembre del 20013) con procedimenti illegittimi, e di come il perito e medico Rainer Gliemann, gli abbia fatto una perizia portando a termine il procedimento senza nemmeno averlo visto una volta, senza aver parlato con lui e senza aver mai fatto conoscenza con lui in passato. Il perito, sempre secondo la Junge Welt, è famoso per le certificazioni che servono per il rimpatrio degli stranieri richiedenti asilo o ospitalità in Germania. Il pretesto per la reclusione di Stephan in un reparto psichiatrico giudiziario era stato un incendio divampato nel bagno della sua abitazione. Uno dei poliziotti accorsi aveva affermato che il piccolo incendio in bagno, causato da dei bastoncini d’incenso, posizionati in modo inadeguato dalla fidanzata di Stephan, prima che i due lasciassero l’abitazione, non era meritevole di ulteriore attenzione. A nulla valsero le testimonianze della fidanzata e dei poliziotti. Durante la sua reclusione a Stephan è stato impedito di ricevere visite, di parlare al telefono, su ordine del primario, come dicono i giornalisti della Junge Welt, che avevano tentato di contattarlo prima del processo. L’ordine era diretto anche alla fidanzata e all’avvocato.
Julia Bonk, nata nel 1986, è impegnata politicamente da quando ha 14 anni, dapprima come rappresentante studentesca nazionale, poi eletta due volte come deputata del parlamento regionale. Il suo sito http://www.juliabonk.de/ è molto interessante. Sulla pagina iniziale si legge: “Politica non è una parola cattiva, ma la realizzazione della società nella quale viviamo. Politica è quindi tutto ciò che succede intorno a noi: che alla radio io senta quasi solo la Casting Band momentaneamente in auge o la pubblicità, che la sicurezza dei miei dati personali sia garantita o che si parli di studenti e studentesse. A volte la politica ha numeri da formulario, ma questi sono solo strumenti per quello che in realtà è variegato, pluralistico e a volte rumoroso. La politica vive di informazioni e questa homepage vuole contribuire un poco”. Sul sito si può leggere che alcuni dei punti chiave sono: l’impegno perché il punto di vista dei giovani rispetto ai problemi della società venga meglio percepito, senza cadere nel giovanilismo, ritenendo anzi molto importante una discussione tra generazioni; la politica dell’istruzione e della formazione; la questione della protezione dei dati, dall’archiviazione fino alla videosorveglianza, in stretta relazione con l’autodeterminazione in internet (democrazia della rete). Ha pubblicato inoltre un importante statement sull’antifascismo, sottolineando come l’antifascismo non si possa ridurre a una dichiarazione fatta a voce. Il suo impegno per una politica di pace si esprime anche attraverso la pubblicazione di documenti (segreti) riguardanti l’intervento militare della Germania in Afganistan (Kunduzdokumente) sul suo sito e si è dichiarata favorevole alla liberalizzazione delle droghe illegali.

Erveda Sansi


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